I miei Strumenti

Il primo amore non si scorda mai, così come la prima chitarra costruita.
Nel mio caso l’innamoramento fu per le forme sinuose delle chitarre archtop di Steve Grimes. Il desiderio di creare anch’io qualcosa di così bello mi prese totalmente e grazie anche ad un bellissimo articolo sull’opera di James D’Aquisto pubblicato dalla rivista “American Lutherie” mi buttai a capofitto nell’impresa. Fu un’avventura bellissima, ricordo ancora il momento in cui incollai il manico al corpo, e la “Numero Uno” prese la sua forma finale.
Da allora son passati sette lustri, nel mio viaggio nella liuteria ho esplorato molti dei mondi di cui è composto il multiforme universo della chitarra. Quello che più ho sentito mio e su cui ho profuso la quasi totalità dei miei sforzi è stato il mondo della chitarra acustica, sia essa steel-string che nylon-string. Due generi di strumento che, ancora oggi, fatico a preferire uno all’altro. Così costruisco con egual passione steel-string nel solco della liuteria country e blues “made in USA” , chitarre classiche o da flamenco di scuola spagnola e archtops acustiche semiacustiche da jazz.

Tra tutte le fasi di costruzione di una chitarra, la verniciatura è sempre stata quella che più mi ha creato problemi, che ho trovato difficoltosa e meno ho amato, così alla fine ho pensionato aerografi, compressore e vernici sintetiche e ho iniziato a finire i miei strumenti con la gomma lacca stesa a tampone. Molti gli anni di apprendistato, con un corollario di errori delusioni e ripensamenti ma oggi finalmente, ogni volta che miscelo la gomma lacca per la verniciatura di un nuovo strumento provo la stessa sensazione di piacere di quando ne ho iniziata la costruzione.